Mesoterapia o Intradermoterapia distrettuale
Cenni storici
La mesoterapia nasce in Francia nel 1952 ad opera del medico francese Michel Pistor. Questi, tentando di correggere la sordità di alcuni pazienti, praticava iniezioni nel derma periauricolare di anestetico. Si accorse, pur non avendo effetti sulla sordità, del miglioramento di altri sintomi come acufeni, vertigini e dolori all’articolazione temporo mandibolare. I risultati migliori li ebbe spostando il sito di iniezione in prossimità del sintomo da curare e utilizzando farmaci patologia-specifici. Questi successi terapeutici ebbero grande risonanza portando alla diffusione, dapprima in territorio nazionale ed, in seguito, all’estero. A metà degli anni ’70 grazie a Bartoletti, Maggiori ed altri colleghi, la tecnica iniziò a diffondersi anche in Italia, seppur con alcune perplessità riguardanti l’utilizzo di miscele di farmaci adoperati dai colleghi francesi, le plurime indicazioni, la presunta assenza di controindicazioni e soprattutto a causa del fatto che non ci fosse una reale spiegazione del funzionamento della tecnica.
“È un metodo per avvicinare la terapia al luogo della patologia“
Dott. Michel Pistor, 1952
Descrizione della procedura
La mesoterapia (o intradermoterapia distrettuale) consiste nella somministrazione tramite iniezione nel derma di farmaci o sostanze attive. È un atto manu medica e necessita di una valutazione clinica, una diagnosi, una scelta terapeutica oltre alla conoscenza della tecnica infiltrativa. Il paziente deve essere informato dal medico sulla procedura terapeutica, sulle indicazioni, le controindicazioni e sui possibili effetti avversi; deve esprimere il proprio consenso. La tecnica consiste nell’infiltrazione intradermica di piccole dosi (0,1- 0,2 ml) di sostanze tramite un ago che può essere di misure differenti (da 4mm e 27G a 13 mm e 30G) nella sede del dolore. I punti di iniezione saranno a circa 2-3 cm di distanza l’uno dall’altro.
Per ottenere l’inoculazione nel sito corretto occorre infiggere l’ago con un’angolazione di circa 30-45° rispetto alla superficie cutanea, tenendo conto dello spessore cutaneo del distretto che si vuole trattare, creando un piccolo pomfo.
L’asepsi del sito e la sterilità dell’operatore sono fondamentali per la riduzione di effetti avversi. I farmaci più utilizzati nell’ambito delle patologie di interesse fisiatrico sono antifiammatori e miorilassanti sebbene ci siano numerosi studi che dimostrino come anche la terapia con soluzione fisiologica abbia effetto sul dolore. Gli obiettivi della somministrazione dei farmaci tramite questa via sono di ridurre le dosi di farmaco, di iniettare direttamente sulla sede del dolore e di mantenere una più alta concentrazione nel tempo del farmaco in loco; inoltre vi è una riduzione delle interazioni sistemiche del farmaco. Uno schema di terapia potrebbe essere impostato in 4 sedute a cadenza settimanale in una prima fase di attacco (in caso di sintomatologie veramente importanti può essere ridotta a tre o cinque giorni), poi 4 sedute con cadenza quindicinale ed infine qualche seduta mensile di mantenimento.
Indicazioni
La mesoterapia è indicata nelle sindromi dolorose loco-regionali osteo articolari e muscolo tendinee infiammatorie (epicondiliti, tendinite rotulea o dell’achilleo), degenerative (artrosi) e post traumatiche (traumi minori). Le patologie più comuni sono la cervicalgia e cervicobrachialgia, contrattura muscolare dolente, artrosi delle maggiori articolazioni (spalla, gomito, anca, ginocchio), ma anche delle piccole (polsi, mani e piedi). Inoltre si è dimostrata efficace nel dolore cronico da sensibilizzazione spinale. I trattamenti mesoterapici non sostituiscono la classica via sistemica, ma si pongono come valida alternativa solo in patologie definite ed anche in associazione a terapie sistemiche. Le indicazioni della mesoterapia in campo estetico e flebologico esulano dallo scopo di questa trattazione.
Controindicazioni
Il trattamento con mesoterapia non è raccomandato in pazienti con storia di reazioni allergiche ai farmaci in uso, con disordini della coagulazione ed in trattamento con anticoagulanti o antiaggreganti, donne in gravidanza o allattamento, pazienti oncologici in trattamento chemioterapico. Dopo il trattamento possono formarsi delle piccole lesioni edematose o dei piccoli ematomi che, tuttavia, scompaiono in un breve periodo.
Riferimenti
- Maggiori S., Manuale di Intradermoterapia distrettuale, Roma, EMSI, 2004
- Società Italiana di Mesoterapia, http://www.societadimesoterapia.it
- Mammucari M, Maggiori E, Lazzari M, Natoli S; Should the General Practitioner Consider Mesotherapy (Intradermal Therapy) to Manage Localized Pain? Pain Ther (2016) 5:123–126
- Ferrara P, Ronconi G, Viscito R, Pascuzzo R, Rosulescu E, Ljoka C, Maggi L, Ferriero G, Foti C; Efficacy of mesotherapy using drugs versus normal saline solution in chronic spinal pain: a retrospective study, International Journal of Rehabilitation Research, Volume 40, Number 2, June 2017, pp. 171-174(4)