Monopattino: rischi e benefici di un uso inconsapevole
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Nel corso degli ultimi anni la mobilità sostenibile ha portato alla diffusione di molti mezzi elettrici, tra questi il monopattino, un mezzo comodo per sopravvivere al traffico cittadino e ottimo per gli spostamenti brevi e rapidi.

L’utilizzo del monopattino comporta l’acquisizione di posture e abitudini a cui non eravamo abituati: esse possono anche risultare utili in quanto il fisco è sottoposto a un’attività muscolare maggiore di quanto avviene in auto, ma al tempo stesso può far comparire sintomi prevedibili ed enfatizzare patologie preesistenti.

I rischi connessi all’utilizzo dei mezzi elettrici riguardano sia gli infortuni accidentali sia le patologie da “sovraccarico”. Se per le prime si raccomanda prudenza, adozione di caschetto e protezioni e rispetto delle norme della viabilità le seconde sono legate a un non corretto uso come, ad esempio, avviene nel mantenere una postura “scorretta” alla guida di un’automobile.

Guidare un monopattino non può essere concepito come un esercizio fisico vero e proprio ma tiene attivi diversi muscoli della colonna e risulta preferiribile a una mobilità “sedentaria”. Un indiscusso beneficio derivante dal monopattino è la riduzione dello stress (fisico e psichico) a cui siamo sottoposti in condizioni di traffico.

Monopattino e patologie muscoloscheletriche: quale monopattino scegliere? 

La guida del monopattino ci obbliga a una postura “nuova” rispetto a quelle cui siamo normalmente abituati. Mantenere la stazione eretta alla guida di un mezzo comporta notevoli sollecitazioni alla schiena, alle ginocchia e alle mani.

Il rischio di sviluppare patologie da ipersollecitazioni si riduce acquistando monopattini con buoni sistemi di ammonizzazione, ruote di diametro maggiore e superficie di appoggio più ampia. Le vibrazioni e le percussioni, trasmesse dalla pedana e dal manubrio, sono la principale causa di rigidità alla schiena e delle principali patologie da sovraccarico, specie nei casi in cui la guida avviene su asfalto imperfetto.

Non sempre vi è una correlazione tra prezzo alto e qualità, ma generalmente sconsiglierei a chi ne fa un uso frequente (almeno 30 minuti al giorno) monopattini “giocattolo” e rivolgersi a prodotti di qualità superiore.

Deve essere posta maggiore attenzione se sappiamo già di soffrire di una patologia della colonna (lombalgia, cervicalgia, etc.) o se siamo reduci da una patologia o trauma a carico delle articolazioni degli arti inferiori (ginocchia, anche e caviglie).

Il monopattino “classico” non è idoneo a terreni sconnessi ed è strutturato per affrontare piste ciclabili o, in generale, superfici piane.

Gomme piene o a camera d’aria?

Le ruote con camera d’aria hanno una maggiore capacità di assorbire le vibrazioni, risultano più “confortevoli” ma vanno incontro non di rado a foratura.

Le ruote piene sono realizzate con una gomma più dura e, nonostante non possano praticamente andare incontro a foratura, risultano meno adatte a sopportare le vibrazioni.

Monopattino e mal di schiena

Per quanto riguarda la colonna il monopattino può rappresentare, specie in coloro che affrontano tragitti maggiori, un’insidia. Dolore cervicale, lombare o addominale possono essere riscontrati in utilizzatori abituali, specie nei tragitti lunghi. 

Nonostante la guida del monopattino comporti un maggior lavoro muscolare e, quindi, risulti un ottimo avversario alla sedentarietà, la postura delle spalle, delle gambe e della schiena meritano attenzione. Gli elementi da attenzionare sono:

Postura alla guida

Schiena dritta: evitare di accentuare la curva dorsale, portando indietro le spalle e il petto in fuori (accostando le scapole).

Ginocchia leggermente flesse: mantenere le ginocchia totalmente estese trasferisce maggiori sollecitazioni alla schiena e agli arti inferiori. Una minima flessione delle ginocchia consente di distribuire meglio i carichi e riduce il rischio di sovraccarichi. Una minima accentuazione della flessione delle ginocchia è opportuna quando si incontra un’avversità del terreno, come quando ci prepariamo a compiere un salto.

Piedi in posizione confortevole: in genere si consiglia la posizione adottata sullo skateboard, con il piede anteriore leggermente divaricato e il piede posteriore perpendicolare alla pedana (con la punta rivolta lateralmente). Tale posizione garantisce maggiore stabilità. Tuttavia risulta una posizione “innaturale” in cui il ginocchio e i tendini della caviglia della gamba posteriore possono essere sottoposti a stress. Consiglio, pertanto, una “via di mezzo” con la punta del piede posteriore rivolta a 45° rispetto alla pedana.

Altezza del manubrio

Questa deve essere direttamente correlata all’altezza dell’utilizzatore. Un’altezza insufficiente rischia di sovraccaricare gomiti e tratto cervicale, un’altezza eccessiva mette sotto stress i polsi.

Tragitti eccessivamente prolungati

Il mantenimento di una stazione è sempre nocivo se prolungato nel tempo. E’ sempre opportuno effettuare pause in cui scendere dal monopattino ed eventualmente associare blandi esercizi di stretching. 

Abbigliamento idoneo in relazione alle condizioni climatiche

Il freddo rappresenta uno dei principali “nemici” delle nostre articolazioni specie se associato al vento. Le rigidità muscolari sono comuni e prevenibili con abbigliamento termico.

Pause

Specialmente in chi già soffre di problemi alla colonna è opportuno fare frequenti, anche se brevi, pause. Il mantenimento di una postura protratta è sempre nemica della nostra schiena (come sa bene chi lavora per ore al pc!).

Monopattino e Sindrome del Tunnel Carpale

Il mantenimento prolungato delle mani sul manubrio, associato alle vibrazioni e alle percussioni che comunemente caratterizzano la guida al monopattino, può condurre allo sviluppo della Sindrome del Tunnel Carpale, alla Sindrome del Canale di Guyon o a comuni patologie del gomito come Epicondilite ed Epitrocleite.

  • Tenere saldamente il manubrio ma senza stringere eccessivamente;
  • Tenere almeno un dito sempre posizionato sul freno;
  • Fai pause ed adotta esercizi di stretching per il polso e per il gomito.

Monopattino e Patologie delle dita

Una guida protratta del monopattino può comportare fastidio o sensazione di fatica a livello delle dita, in particolare del pollice. Normalmente i sintomi non evolvono in patologia specie se adottiamo semplici strategie:

  • Corretta altezza del manubrio
  • Frequenti pause in cui mobilizziamo le dita
  • Adozione di idonee protezioni dal freddo

Consigli riassunti in breve

  • Scegli un monopattino con buon sistema di sospensione, ruote larghe e struttura solida
  • Mantieni una corretta postura alla guida
  • Effettua pause
  • Adotta un idoneo abbigliamento
  • Non dimenticare di indossare il caschetto!

E se nonostante i consigli continui ad avvertire dolore, formicolio alle dita o pesantezza alla schiena rivolgiti a uno specialista Fisiatra che dovrà:

  • Effettuare una buona raccolta anamnestica
  • Effettuare un’accurata visita ed eventualmente prescrivere gli idonei accertamenti diagnostici
  • Prescrivere cura e indicare accortezze da adottare, eventualmente affidando a un percorso riabilitativo utile alla risoluzione della patologie ed alla prevenzione delle recidive.