Ozonoterapia

  1. Cenni storici
  2. Stato dell’arte
  3. Effetti terapeutici
  4. Indicazioni
  5. Controindicazioni

Cenni storici

Già da molti anni (Omero lo menzionava nell’Odissea), è nota la presenza di un gas dal caratteristico odore che viene percepito in particolari condizioni atmosferiche come i temporali. Schonbein (1799-1868) è considerato lo scopritore dell’ozono (1832). Ne descrive l’odore e l’elevata capacità ossidante. Hansler (1908-1981) realizzò il primo generatore di ozono per uso medico e descrisse per la prima volta le proprietà disinfettanti dell’ozono sui germi patogeni. Nel 1856, 16 anni dopo la sua scoperta, l’ozono è stato utilizzato prima in un ambiente sanitario per disinfettare sale operatorie e sterilizzare gli strumenti chirurgici. Entro la fine del XIX secolo, l’uso dell’ozono per disinfettare l’acqua potabile da batteri e virus si consolidò in Europa continentale. Nel 1892 The Lancet pubblicò un articolo che descrive la somministrazione di ozono per il trattamento della tubercolosi.
La molecola fu ampiamente utilizzata durante la prima guerra mondiale nella disinfezione delle ferite settiche. All’inizio degli anni ottanta il dottor C. Verga (1943-2009) scoprì gli effetti che la miscela di ossigeno-ozono produce sulla patologia discale.
Attualmente l’ossigeno-ozonoterapia è praticata nella maggior parte degli stati europei, in diversi Paesi del Sud America, in Australia ed in alcuni stati degli USA. 

Stato dell’arte

L’ozonoterapia consiste nell’uso di una miscela di ossigeno ed ozono per scopi terapeutici. Esistono diverse modalità di somministrazione dell’ozono a seconda della patologia da trattare.
La Federazione Italiana di Ossigeno-Ozonoterapia fa rientrare tale pratica nell’alveo delle medicine non convenzionali. Secondo i sostenitori di questa tecnica si otterrebbero, nei casi di algia del rachide, risposte positive fino al 70-80% dei casi, in particolare nei casi dovuti alle patologie da ernia del disco.
In particolare, la patologia discale con sciatalgia è uno dei più frequenti quadri clinici di dolore spinale. L’indicazione alla terapia chirurgica delle ernie discali è tuttora mal definita. In particolare, non è ancora ben definito quando si debba ricorrere alla chirurgia vista la frequente risoluzione spontanea dei sintomi. In quest’ottica un intervento conservativo quale l’ossigeno-ozono terapia potrebbe essere un trattamento di elezione in questa patologia.

Descrizione della procedura

Effetti terapeutici 

L’ozono reagisce immediatamente non appena si miscela ai fluidi biologici (plasma, linfa, urina, liquido interstiziale), dove l’ossigeno atomico si comporta come una specie molto reattiva.

I meccanismi di azione ipotizzati sulla remissione della sintomatologia dolorosa nel trattamento dei conflitti disco-radicolari rimandano all’ossidazione dei mucopolisaccaridi che racchiudono le micelle di acqua nel nucleo polposo, rompendoli a livello dei cross-links e determinando la fuoriuscita di acqua, con riduzione della pressione del nucleo sulla radice nervosa; all’azione sulla componente simpatica del sistema nervoso autonomo, con corretto ripristino del tono delle pareti vasali del plesso venoso periradicolare, decongestionando il forame di coniugazione; al miglioramento della micro-vascolarizzazione a livello dei piatti vertebrali, che facilita un apporto metabolico adeguato, arrestando o ritardando il meccanismo di degenerazione discale; all’azione antinfiammatoria derivata dalla miscela di ossigeno-ozono in sede peridiscale, riducendo il focolaio infiammatorio attivo ed eliminando l’edema e la compressione esercitata sul tessuto nervoso  midollare.

A dosaggio dell’ozono corretto, l’ozono agisce come un pro-farmaco, capace di suscitare una moltitudine di utili risposte biologiche e, possibilmente, di invertire uno stress ossidativo cronico come quelli derivati ​​da processi degenerativi. L’atto terapeutico dell’ozono viene, così, interpretato come uno “shock terapeutico” atossico in grado di ripristinare l’omeostasi.

Indicazioni

Le possibili applicazioni dell’ozono sono varie e possono spaziare dall’applicazione in medicina alla odontoiatria, alla sterilizzazione sanitaria etc.

In ambito strettamente medico, l’ozonoterapia viene utilizzato poiché normalizza e riequilibra il sistema immunitario, intervenendo contro le immunodeficienze e contro le risposte in eccesso come, per esempio, nel caso delle allergie, e per le sue proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie, e la capacità di migliorare il metabolismo cellulare. Nelle zone del corpo dove viene somministrato, l’ozono migliora la circolazione sanguigna, soprattutto il microcircolo dei capillari, scioglie i grassi corporei e agisce contro i muscoli tesi e contratti.

Le possibili applicazioni della fisiatria interventistica sono:

  • Iniezioni di ossigeno-ozono sottocutanee, intramuscolari e intrarticolari: la miscela di ossigeno-ozono viene iniettata in diverse quantità, in diversi modi e in diverse zone del corpo, in base alla patologia da curare.

Dal protocollo della Consensus Conference sulle applicazioni dell’ozono (ossigeno-ozono terapia nel trattamento delle lombosciatalgie da ernia discale con tecnica iniettiva intramuscolare paravertebrale) si possono evincere le indicazioni all’ossigeno-ozono terapia in una panoramica più ampia correlabile ai conflitti disco radicolari: 

  • lombalgia;
  • lombosciatalgia; 
  • lombocruralgia; 
  • discouncoartrosi. 

Dose e posologia consigliata è una o due applicazioni settimanali nei punti simmetrici delle masse muscolari paravertebrali prossimali alla localizzazione dell’ernia, di ossigeno-ozono medicale contenente 10-15 microgrammi/mL di ozono, in quantità di circa 5-10 cc per punto, per un totale di 12-15 applicazioni in un periodo 4-8 settimane. 

  • Iniezioni di O2-O3 intradiscale: sono da effettuarsi sotto scopia in una sala radiologica attrezzata. Le sedute sono 1, massimo due e comportano la sedazione del paziente. Tale tecnica non può essere realizzata ambulatorialmente.

Controindicazioni

Sebbene i dati pubblicati nella letteratura scientifica riportino una estrema rarità di eventi avversi, non può essere esclusa la possibilità che insorgano complicanze in analogia a quanto può accadere in ogni trattamento condotto per via parenterale.

Tale terapia è controindicata nel:

  • favismo;
  • intervento chirurgico (non rimandabile);
  • ipertiroidismo clinicamente manifesto;
  • scompenso cardiocircolatorio;
  • gravidanza;
  • epilessia o presenza di assenze.

Riferimenti 

Bocci V, Borrelli E, Zanardi I, Travagli V. The usefulness of ozone treatment in spinal pain. Drug Des Devel Ther. 2015; 9: 2677–2685.  

Società specifiche:

SIOOT, AIRO, FIO. 

Autori

Articoli simili