Riflessologia Agopunturale

  1. Cenni storici
  2. Descrizione della procedura
  3. Indicazioni
  4. Controindicazioni
  5. Considerazioni del medico

Cenni storici

Le basi teoriche dell’agopuntura classica risalgono a circa 2.000 anni fa, epoca nella quale le conoscenze di fisica, chimica, anatomia e fisiologia erano del tutto insufficienti a spiegare i fenomeni riflessoterapici. La dottrina su cui si fonda l’agopuntura riflette pertanto il livello di cultura del periodo storico in cui é stata sviluppata ed ogni giudizio su di essa deve considerare tale aspetto. È indubbio, infatti, che le conoscenze acquisite in campo scientifico impongano al medico una revisione critica dei principi che hanno ispirato l’agopuntura classica in quanto é evidente come l’agopuntura sia un mezzo terapeutico efficace.

Descrizione della procedura

La riflessoterapia è una tecnica che si basa sull’impiego di stimoli di varia natura al fine di scatenare dei riflessi che hanno valenza terapeutica: in genere, permettono all’organismo si adattarsi meglio ad una nuova situazione. La più conosciuta è l’agopuntura, ma vi sono anche altre riflessoterapie: l’auricoloterapia, la manipolazione vertebrale, la riprogrammazione posturale globale, la TENS (Stimolazione Nervosa Elettrica Transcutanea), il massaggio connettivale, la moxabustione, la fangoterapia. Se in passato l’agopuntura ha affidato i propri risultati a spiegazioni filosofiche, attualmente possiede delle basi neurofisiologiche e anatomiche su cui fondarsi. I meccanismi sottesi alla riflessoterapia sono stati messi in luce da una notevole mole di lavoro condotta in questo settore.

Indicazioni

L’effetto più conosciuto e stimato dell’agopuntura è quello analgesico, che rappresenta il risultato dell’interazione a livello del sistema nervoso centrale tra gli impulsi afferenti nocicettivi e quelli agopunturali. I meccanismi fondamentali attraverso cui si realizza l’analgesia agopunturale sono principalmente due: –  l’inibizione segmentaria dell’afferenza nocicettiva, meglio nota come “teoria del gate-control”, e ciò spiega come la scelta dei punti da trattare avvenga secondo una precisa logica di localizzazione somatica; –  l’attivazione del sistema inibitorio discendente mediante la produzione di serotonina, oppioidi endogeni e noradrenalina; questo sistema è normalmente preposto alla modulazione dell’afferenza nocicettiva il cui risultato pratico è un innalzamento della soglia del dolore. L’altro effetto conosciuto è quello antinfiammatorio, che sembra essere correlato ai sistemi oppioide e serotoninergico; è dimostrato che inibisce il rilascio di sostanza P dalle fibre C sia a livello spinale che periferico. Infine, l’effetto miorilassante, sia generale, ma soprattutto riferito ai distretti in cui è presente uno stato di contrattura antalgica. C’è una stretta correlazione tra trigger points muscolari e punti di agopuntura.

Controindicazioni

Non ci sono controindicazioni assolute alla pratica dell’agopuntura, è una tecnica sicura. L’importante è affidarsi ad un MEDICO specializzato nel settore che sappia utilizzarla nella maniera più corretta, evitando l’infissione degli aghi nei siti anatomici ritenuti pericolosi e generando solo gli effetti desiderati.

Considerazioni del medico

Ritengo che l’agopuntura sia la tecnica riflessoterapica più rapida ed efficace se utilizzata da un medico specializzato. La visione occidentale di questa metodica ci permette di associarla alla terapia medica convenzionale per una sinergia di azione utile alla completa cura del nostro paziente.


Riferimenti

La FISA (Federazione italiana delle società di agopuntura) coordina le associazioni, le società e i medici agopuntori. Chi fosse interessato può ricercare nei più grandi motori di ricerca l’infinita letteratura e gli innumerevoli lavori scientifici sull’efficacia dell’agopuntura.

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